Vlahovic, non finisce qui”, il libro di Guido Vaciago

 

127 pagine di un libro che potremmo definire la sintesi della giovane vita di Dusan Vlahovic, il 22enne calciatore della Juventus che l’autore Guido Vaciago, neo direttore del quotidiano sportivo Tuttosport, ci presenta come un predestinato dal fisico prorompente con un cervello da trentenne. Più che la narrazione di una favola, quella di Dusan Vlahovic sembra assomigliare a un progetto vero e proprio di vita personale, là dove il ragazzo arrivato da quella sua Belgrado in cui venne alla luce il 28 gennaio del 2000, ha cominciato un percorso interiore fatto di obiettivi da raggiungere più in modo concreto che emotivo. Sì, perché dal tratto dell’atleta e dell’uomo che ci presenta l’autore, emerge la figura di un ragazzo perbene che si allena seriamente con la caparbietà di pensiero che quella è l’unica vera via di un professionista del calcio per raggiungere gli obiettivi prefissati. E poi c’è il ragazzo che sognava di diventare medico, che sembra freddo, forse anche un po’ timido ma determinato nel manifestare tutta la sua maturità in chi crede nei valori, nell’amicizia, nei sentimenti di gratitudine verso chi ha creduto in lui fin dal momento in cui ha cominciato a rincorrere quel pallone che è diventato il significato della sua vita. Un excursus di fatti e personaggi che sono stati determinanti nella sua giovane vita di calciatore, da Pantaleo Corvino che fu il primo a credere in lui e portarlo alla Fiorentina, a Alberto Marangon team manager della Fiorentina di allora, a Cesare Prandelli, l’uomo che con i suoi consigli tecnici, ma soprattutto umani, ha dato la svolta alla carriera di Vlahovic. Sì, perché nella summa dei racconti proposti dall’autore Guido Vaciago, si denota la ricerca dettagliata di presentare il campione in tutta la sua essenza, senza l’ausilio di evanescenti orpelli, ma con la vera immagine dell’essere sviluppato attraverso i fatti, i momenti e i personaggi che testimoniano ciò che ha fatto, ciò che è realmente Dusan Vlahovic. Un ragazzo molto educato, capace di dire grazie a ogni domanda rivolta dai giornalisti e al contempo sicuro nelle risposte che sanno di voglia di arrivare attraverso il sacrificio e il lavoro dedicato al calcio, con pochi spazi alle varie distrazioni che, legittimamente, potrebbero sviare la traccia di un percorso professionale ben stabilito da Dusan stesso. Voglio segnare tanti gol e portare gioia a tutti i tifosi. Non mi piace descrivermi a parole, ma preferisco che sia il campo a parlare per me e mostrare quello che so fare”. Potrebbero sembrare le solite banalità che noi giornalisti siamo abituati a sentire spesso nelle interviste fatte ai calciatori, tuttavia, nello specifico caso di Dusan Vlahovic si avverte un tono pacato, sincero, quasi accorato di un qualcosa che nasce dall’anima e si manifesta attraverso lo sguardo killerche riscontrò la prima volta che lo vide zioAlberto Marangon: ”Era un ragazzo, ma era enorme. Un gigante con il visino pulito di un adolescente. Il contrasto era quasi comico, perché il fisico era possente, da uomo, e poi aveva un po’ di acne giovanile da liceale. Ma quello che mi ha colpito maggiormente sono stati gli occhi, perché aveva lo sguardo di uno che sapeva esattamente dove voleva arrivare”.Stesso il modo di porsi, stessa la radice di un ragazzo che ha le idee chiare su cosa deve essere un calciatore professionista dotato di senso di appartenenza e voglia di arrivare con i fatti e non a parole. Ecco, diremmo proprio che per Dusan Vlahovic il gol è tutto nella sua vita e cioè la finalizzazione di un processo professionale in cui nulla si inventa, nulla è lasciato al caso, ma tutto è studiato, programmato, creduto. Ma c’è anche l’altra faccia di questo suo carattere da migliorare, ed è quel suo somatizzare negativamente quando il gol non arriva, capace di farglidisperdere energie fisiche e mentali. Tuttavia, siamo sicuri che il tempo, la dedizione e il continuo processo di maturazione, saranno utili a questo ragazzo predestinato che la Juve, così come ha raccontato l’autore Vaciago nei retroscena della trattativa da 80 milioni di euro con la Fiorentina, ne farà il punto di partenza per il nuovo ciclo bianconero. Per finire, ricordiamo che il libro Vlahovic, non finisce qui” – Così nasce un fenomeno – di Guido Vaciago – potrà essere acquistato da oggi in tutte le edicole d’Italia con Tuttosport.

Salvino Cavallaro          

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