C’è una forma malinconica del tempo che passa, che fugge via inesorabile e molte volte ci rende in uno stato di apatia, come se la gioventù lontana avesse portato via con sé ogni senso di vivere, di avere interessi, di rendersi inclusivi su tante cose. E così ci lasciamo andare rinchiudendoci in noi stessi come se, ormai giunti a una certa età, nulla di culturale e sociale avesse più senso, rifugiandoci nei ricordi di un passato che non torna più. Cartoline in bianco e nero che affossano il nostro umore invece di rallegrare e capire che la vita va anti e merita sempre di viverla fino in fondo. L’UNITRE – Università della terza età – ad esempio, può essere uno dei motivi per cui ritrovarsi, vivere la propria dimensione assieme ai propri simili e creare quell’armonia capace di rasserenarci vicendevolmente. Così dice la D.ssa Lucia Cellino, direttrice dei corsi dell’UNITRE di Torino: “ L’UNITRE è un concreto modus operandi, ci lancia tutti in un grande gioco con la voglia di vivere le nostre potenzialità sopite o addirittura non conosciute, con una sempre rinnovata curiosità. UNITRE è come un’autoironia per vivere i nostri anni con un tocco di leggerezza che attutisca le asperità della nostra esistenza e smitizzi ostacoli all’apparenza insormontabili. UNITRE come amore, tanto più alto perché non focalizzato da spinte giovanili: una lettura, un incontro, un concerto, un viaggio, un sorriso celano un grande disegno che è espressione d’amore. UNITRE come ricerca culturale, ciascuno ne porta in sé la scintilla, ma l’UNITRE ci fornisce la spinta a condividere con gli altri conoscenze e scoperte, in un crescendo di gioia ed entusiasmo. E’ una ricerca interiore nel bisogno di un crescere sulla strada di un continuo arricchimento di se stessi. UNITRE, come vita vissuta in spirito d’umanità e corale amicizia”. Nelle parole della D.ssa Lucia Cellino, si evidenzia chiaramente il senso di quel continuare a percorrere la strada della nostra vita trovando attraverso gli altri noi stessi. E’ una spinta a non perdere mai quello smalto di autostima che ha caratterizzato il nostro passato e che oggi si presenta in altre forme, come la voglia di conoscere, trovarsi, relazionarsi tra le stanze universitarie della cultura e, perché no, anche in quei viaggi organizzati che inducono magari a conoscere quel mondo che, per mancanza di tempo o altro, in giovane età non abbiamo potuto fare. E anche il Presidente dell’UNITRE di Torino, Dr. Biagio Ingignoli, sprona tutti dicendo “La diffusione della cultura e della competenza, contrastare l’ignoranza e l’isolamento sociale, rappresentano solo alcuni degli scopi della nostra Università e dopo il Covid adesso c’è la ripresa. L’età non deve essere una condizione per smettere di imparare ma uno stimolo non solo per chi ha potuto studiare, ma soprattutto per chi, a suo tempo, non ha avuto la possibilità di farlo”. E’ la grande bellezza di ciò che dobbiamo afferrare come dono, come possibilità di continuare a crescere assieme agli altri. Dunque, Ad maiora semper! La vita continua, viviamola con entusiasmo. La cultura ci aspetta a Torino come in ogni altra parte d’Italia, importante trovare gli stimoli necessari dentro di noi.
Salvino Cavallaro