Cristiano Ronaldo e la vergogna di un contratto sopra ogni limite della decenza

Indosserà la maglia del club saudita Al Nassr fino ad aver compiuto 40 anni di età, guadagnando fino al 2025 – anno di scadenza del lauto contratto – una cifra che nel complesso potrà salire fino a un miliardo di euro. Una follia! Uno schiaffo alla povertà, alla gente comune e a chi della propria vita ne fa il significato di gestire in maniera oculata il proprio guadagno mensile per sé e la sua famiglia. Certo, Cristiano Ronaldo è un’industria vivente, una sorta di arricchito del pallone il quale ne ha fatto investimenti che non hanno più limite al computo globale dei vari progetti. Tuttavia, secondo noi, non è tanto lui da mettere “sotto accusa” per tutto ciò, ma, soprattutto, è bene chiarire che sono coloro i quali gli danno la possibilità di arricchirsi ancor di più, che devono essere messi a controllo con un tetto oltre il quale non è possibile oltrepassare. In questo caso è il presidente del Al Nassr – Musli Al Muammar – a doversi ritenere primo responsabile di tanto ingiustificato contratto che è a dir poco immorale. In causa è anche tutto il sistema del pallone mondiale che con tutte queste allettanti ed esagerate proposte di contratti da nababbo, non fa altro che peggiorare la situazione. E allora non ci si lamenti quando poi scavando nel sommerso di un football che scoppia nel suo essere, vengono alla luce situazioni di scandali e di tentate manomissioni a bilanci che risultano in rosso per parecchi milioni di euro. Non basta il Fair Play Finanziario, ci vuole una calmata, una regolamentazione che arrivi dall’alto del potere del pallone, là dove Fifa, Uefa e le varie Leghe calcistiche europee e mondiali, non possono stare a guardare in modo inerme come se nulla succedesse attorno a loro. Qui non si tratta più di scandalizzarsi o rendersi puritani in un sistema che non regge più quello che una volta si chiamava gioco del calcio, ma si tratta di intervenire con risolutezza applicando leggi ben precise, concrete e chiaramente proiettate a inibire ogni tentativo di stipulare contratti “indecenti”. E’ vero, il calcio è uno dei maggiori sostenitori delle economie di tutto il mondo, capace da solo di sollevare il Pil di ogni Città, Regione o Stato al mondo, tuttavia, come abbiamo ripetuto più volte, tutto ha un limite. E anche gli occhi che guardano dall’alto del mondo del pallone, focalizzino una volta tanto quel senso di ingiustizia per ribellarsi, cambiare e migliorare ciò che oggi si presenta alla deriva dell’umano sentire.

Salvino Cavallaro     

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