Intervista al Dr. Luigi Borelli, coordinatore per le attività culturali della Circoscrizione 5 di Torino. “Il Patto d’Amicizia con Milazzo? E’ un bellissimo progetto che trae ricchezza sotto il profilo culturale, sociale ed economico”.

C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ci siamo riusciti a intervistare il Dr. Luigi Borelli responsabile amministrativo del Comune di Torino e coordinatore delle attività di Cultura, Istruzioni, Sport, Turismo, Tempo Libero e Gioventù. Con lui abbiamo parlato a lungo del bellissimo progetto che la Circoscrizione 5 di Torino e Milazzo stanno avviando per arricchire l’immagine delle due realtà sotto l’aspetto culturale, sociale ed economico.      

Da qualche tempo sappiamo quanto la Circoscrizione 5 di Torino, anche grazie al Presidente Dr. Enrico Crescimanno, sia molto impegnata nel proporre tematiche a carattere sociale. Lei, Dr. Borelli, nella sua veste istituzionale di coordinatore delle attività culturali è molto attivo a programmare e promuovere molte iniziative. Si sente particolarmente portato a svolgere questo ruolo? 

Intanto devo dire che tutti i giorni sento forte la responsabilità dell’incarico che mi è stato affidato. Diciamo che, come lavoro, sono un funzionario amministrativo prestato alla politica. Tuttavia, penso senza falsa modestia che in questo primo anno e mezzo di consiliatura, di avere svolto un buon lavoro senza mai avere risparmiato energie.

E parliamo del Patto di Amicizia tra la Circoscrizione 5 di Torino e la città di Milazzo in provincia di Messina. Nel testo di delibera stilato dal Presidente Crescimanno di concerto con lei, si legge così :La Comunità di origine Siciliana e della provincia di Messina in particolare sul territorio della Circoscrizione 5, rappresentano una parte della popolazione importante e particolarmente proattiva sotto il profilo sociale e culturale”. E’ stata questa l’idea principale che ha fatto scaturire la creazione del progetto che lega Torino a Milazzo?

Diciamo che sono state una serie di concause. Innanzitutto ci ha fatto riflettere a questa opportunità la consigliera Caterina Mastroeni che è nativa della città di Milazzo e mantiene sempre vive e forti le radici con il suo paese. Così abbiamo preso lo spunto dalla proposta della nostra consigliera, abbiamo approfondito il tema e abbiamo visto che la Circoscrizione 5 di Torino, è un quartiere prettamente composto da operai e abitato fin dagli anni ’50, ’60 e ’70 da una popolazione prettamente meridionale a favore di un’emigrazione destinata al lavoro in Fiat. Da questo si è partiti e si è visto da una comunità assolutamente integrata e particolarmente proattiva, così come abbiamo avuto modo di dire con le varie interlocuzioni anche con singoli soggetti e associazioni con le quali abbiamo notato un certo fermento culturale. Partendo da questo presuppostoabbiamo notato che c’è tutta una serie di contatti storici che accomunano i due territori in relazione alle battaglie decisive per quello che fu il Regno di Sardegna prima e poi il Regno d’Italia.”

A oggi la Circoscrizione 5 ha avuto delle interlocuzioni con il Comune di Milazzo e le varie Istituzioni? Quali sono state le intese ufficiali per definire questo Patto d’Amicizia per lo scambio e l’approfondimento storico culturale?

“Abbiamo avviato un iter amministrativo che è complesso e si compone di una serie di atti formali che abbiamo proposto alla città di Milazzo, nell’idea di istituire un Patto di Amicizia per la valorizzazione del patrimonio storico culturale e poi valorizzare tutti quelli che sono i corpi intermedi e tutte le energie territoriali, mettendo a sistema le due comunità e arricchire culturalmente i vari territori.”

Ma quali sono i punti sui quali si svilupperà in maniera pratica questo patto di amicizia tra la quinta Circoscrizione di Torino e Milazzo?

Diciamo che stiamo aspettando la risposta formale del sindaco di Milazzo Dr. Giuseppe Midili che dovrebbe arrivare a breve. Noi abbiamo proposto che questo Patto d’Amicizia si articoli in una serie di iniziative di carattere storico culturale che possono andare da rievocazioni storiche a convegni, dibattiti e anche la conoscenza reciproca sotto il profilo enogastronomico. Noi sappiamo che Torino e il Piemonte rappresentano l’eccellenza gastronomica in Italia, così come Milazzo e l’’intera Sicilia. Diciamo, dunque, che si tratta di uno scambio a 360 gradi che consente l’arricchimento delle due comunità in un interscambio in cui si crei un valore aggiunto per entrambi e per i corpi intermedi associativi che operano sui rispettivi territori.”

Come pensate di potere risolvere quella che è la parte economica che necessariamente si presenterà nello sviluppo di questo progetto?

Noi abbiamo alcune risorse che, chiaramente, non sono tantissime. Tuttavia, se questo Patto d’Amicizia andrà in porto, così come noi auspichiamo perché la Giunta ci crede molto, potrà mettere in campo un po’ di risorse. Da parte nostra ci sarà sicuramente uno sforzo anche in termini di sottoforma di contributi che le Associazioni vorranno presentare in qualche proposta progettuale che vada incontro a quelle che sono le esigenze stabilite nel Patto d’Amicizia.

E lei come vive il pensiero di portare a termine prima possibile con il Presidente Crescimanno, il Sindaco di Milazzo Midili e le sue istituzioni, un progetto così importante per le due città?

Come già detto pocanzi, crediamo molto in questo progetto e nel nostro stile di amministratori del fare vorremmo vedere perfezionato prima possibile lo strumento per iniziare le attività. E’ evidente che siamo in una fase che è assolutamente amministrativa e burocratica, che è composta di tutta una serie di atti assolutamente necessari e giusti, proprio perché la Legge e i vari regolamenti lo prevedono. Tuttavia, nel momento in cui sarà perfezionato, confidiamo nella partenza immediata del progetto che poi compone effettivamente il Patto d’Amicizia. Personalmente ritengo che non debba rimanere lettera morta, nel senso che un Patto d’Amicizia deve poi essere riempito di contenuti. Bisogna lavorare per far vivere questo progetto attraverso le attività e lo scambio storico culturale. Altrimenti diventa un freddo atto amministrativo che non ne abbiamo davvero bisogno.

Dr. Borelli, cosa prova un calabrese come lei a essere partecipe della coniugazione culturale e sociale tra Nord e Sud?

Sono un meridionale che è venuto a Torino per studiare. Sono in questa città da quando avevo 18 anni e quindi gli anni della mia giovinezza li ho trascorsi in questa città che amo molto, anche se mantengo salde quelle che sono le mie prospettive e quelle che sono le potenzialità del Mezzogiorno d’Italia. Penso che la Sicilia, la Calabria, ma anche tutte le altre regioni meridionali che hanno delle bellezze uniche sotto il profilo storico culturale e sociale, debbano lavorare insieme Nord e Sud per arricchire, valorizzare, promuovere lo scambio e la conoscenza. Sì, perché noi abbiamo bisogno anche di un turismo interno che renda viva l’economia turistica del nostro Mezzogiorno d’Italia. Su questo ci credo molto e cerco di lavorare per quanto ci sia tanto da fare sotto questo punto di vista.

Dr. Borelli, c’è un messaggio che ha il piacere di dare alla Città di Milazzo, al suo primo cittadino Dr. Midili e alle Istituzioni, affinché questo interessante progetto vada presto a buon fine.

Quello che posso dire agli amici di Milazzo è che dal mio punto di vista si tratta di uno di quei progetti dove entrambe le parti possono trarre ricchezza e vantaggio culturale e sociale, le cui ricadute possono avere tuttavia riscontro di economia reale attraverso il coinvolgimento delle realtà economiche territoriali. Penso che questo scambio possa favorire tutto ciò, anche perché ci sono delle innegabili affinità sulle quali bisogna fare leva per partire e fare progetti produttivi per entrambi i Comuni.

Salvino Cavallaro

Dr. Luigi Borelli, Responsabile Amministrativo del Comune di Torino e Coordinatore delle attività culturali della Circoscrizione 5 di Torino

                 

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