“Così ci scrive una lettrice che ha conosciuto Maurizio Costanzo”

Ciao Salvino,
io sono andata due volte con mio marito da Costanzo a Roma, non Te l’ho detto per non farmi bella, e perché io non ho fatto nulla invece lui sì.
Abbiamo fatto due volte una lunga fila per entrare al teatro Parioli. Il Teatro Parioli ha tre porte, due volte siamo passati tra quelle tre porte, noi abbiamo fatto la fila per andare da lui insieme a tante tante tante altre persone comuni, non quelle che si sono “affermate” o “non affermate” grazie a lui. Siamo passati da quelle porte…dopo…A me è sempre piaciuto come intellettuale. Due volte a Roma per ascoltarlo e vederlo dal vivo. Non faceva finta di o si faceva bello per. Direi che ha dimostrato largamente di essersi esposto e di essere stato un uomo che si è distinto non solo per le parole, il come, ma soprattutto nei fatti. Era poliedrico. Una delle due volte mi trovai in seconda fila e l’ho salutato. Uno sguardo che non dimenticherò mai perché in pochi secondi cercò di capire come io fossi, mi chiese da dove venissi. Ma il dove, quanto può contare se può contare. Si parla di quasi 30 anni fa. Non Ti dico altro perché non c’è bisogno, perché sei una persona estremamente intelligente e sensibile come pochi per essere un uomo prima e un giornalista. Non ricordo da quando Tu mi scrivi, certamente mi fa piacere tanto ricevere i Tuoi articoli perché il Tuo osservare è su tutto. Al mattino leggo i giornali, Tu invece mi porgi quello che scrivi. So di essere polemica e critica, lo sono sempre stata, non è una giustificazione. Se non mi piace qualcosa lo dico. Adesso chi l’ha conosciuto specie in televisione è occasione di entrare dentro la boccia del pesce rosso.

D.L.

 

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