E poi ci sei tu, Napoli

E’ un sentiment comune: Napoli è la squadra che ha meritato di vincere lo scudetto per la grande bellezza espressa dal suo gioco sempre armonico e divertente. È praticamente un mese che Napoli e i napoletani stanno festeggiando il raggiungimento di un trofeo che alza al cielo dopo ben 33 anni. Dopo aver vinto i primi due scudetti con Diego Armando Maradona, adesso la squadra del presidente De Laurentiis ha conquistato il suo terzo scudetto, forse il più bello. In televisione Napoli impazza con una mega festa al Maradona con grandi artisti, cantanti e personaggi della cultura napoletana. Qui c’è grande filosofia di vita, c’è il pensiero tramandato da Toto’, Eduardo De Filippo, Massimo Troisi, Tony Servillo, Vincenzo Salemme, Luciano De Crescenzo, Pino Daniele, Enrico Caruso e poi tanti altri grandi di questa terra tanto amata, cantata, ispirata dal cuore e dai sentimenti, nonostante le sue infinite contraddizioni. Eppure la forza del pallone in una città che ha solo una squadra da amare, al contrario di altre grandi città italiane come Roma, Milano, Torino, Genova, che dividono l’affetto verso due squadre, qui la passione è solo per il Napoli e basta. Ed è bello quando calcio, cultura e arte si intersecano tra loro e formano un unico monolito di passione e sentimenti che restano la vera essenza di ogni cosa. Dunque, è giusto partecipare sportivamente alla gioia di Napoli e di tutti i napoletani che riconoscono l’entrata nell’elite del calcio italiano, grazie all’avvento di Maradona. Così ha detto l’attore napoletano Alessandro Siani:” Maradona ci ha insegnato a vincere. Noi prima di lui non avevamo questa cultura”. E oggi che tale filosofia si è incarnata nello spirito di questa città, questo terzo scudetto ha il sapore meritevole di chi ha imparato che vincere nella vita non è mai un caso. E intanto “Napule è mille culure “, anche se l’azzurro delle maglie della sua squadra si rispecchia meglio nel mare e nel suo cielo, mentre anche lo sguardo attento del vesuvio è partecipativo della grande festa. Acquerelli cromatici che riempiono gli occhi e il cuore. È il pallone che il mondo fa girare intorno a sé, ricco di cose belle e, purtroppo, anche di cose che non vorremmo mai vedere e sentire. Ma non è la vita?

Salvino Cavallaro

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