Notte magica al Teatro Greco di Taormina, tra stelle cadenti e note di “Non son degno di te” che si sono alzate verso il cielo

Tutto è stato bello, romantico e affascinante. In una fresca sera d’estate agostana, capita di trovarsi al Teatro Greco di Taormina proprio nella notte di San Lorenzo ed essere coinvolti dalle emozioni del concerto di Gianni Morandi. Vibrazioni interiori che si intersecano tra le luci e lo sfondo notturno del panorama di una Taormina vestita a festa per accogliere le note, i testi immortali e la voce del cantante più amato da tante generazioni. 4.500 posti, tanti ne contiene il Teatro Greco, tutti completamente occupati per l’occasione, in una serata sold out che è coincisa con la notte delle stelle cadenti. Un quadro perfetto in una cornice di pubblico eccezionale che abbiamo visto cantare, ballare e persino alzarsi continuamente dal proprio posto, per meglio dare la sensazione a se stessi di arrivare con le proprie braccia allungate verso il palco per abbracciare quel Gianni Morandi tutto vestito di bianco e sempre in forma smagliante dal punto di vista canoro e fisico. Da “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” a “Non son degno di te” a “Evviva” “In ginocchio da te” “Scende la pioggia” La fisarmonica” e tante altre canzoni del vasto repertorio del cantante romagnolo che su quel palco di Taormina ha misurato l’entusiasmo di un popolo siciliano caldo ed entusiasta, il quale ha saputo regalare a Morandi il tributo che merita. Ma la cosa più bella è che anche le nuove generazioni sono state partecipi a una serata canora in cui i testi di sessant’anni fa del Gianni nazionale, vengono cantati a memoria. Incredibile ma vero! Un entusiasmo che alla fine ci ha coinvolto ad alzarci e cantare, quasi che su quel palco ci fossimo anche noi assieme a Morandi, il quale, a un certo punto dello spettacolo, ha ripetuto la battuta fattagli qualche tempo fa da Fiorello in occasione della presentazione di uno spettacolo: ” Tra eterno giovane ed eterno riposo il passo è breve!”. E giù tutti a ridere come quando sul palco è stato chiamato da una corista per avvertirlo che era giunta l’ora di prendere tre pillole: quella per la pressione, per il colesterolo e quella per la prostata, che non era certo da confondersi con la pillolina “azzurra” del viagra. Un bel momento autoironico che ha fatto da complemento a un palco ricco di interpreti canori e musicali, in cui le due ore e trequarti di ininterrotto spettacolo ci ha portato piacevolmente indietro nel tempo. È stata la fantastica magia di una sera d’estate da ricordare. Sempre!

 

Salvino Cavallaro

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