Il saluto del giornalista Salvino Cavallaro all’amico Walter Canzian

Walter Canzian, un caro amico che oggi non c’è più e già mi manca davvero tanto. Dico questo al di là dei soliti pensieri giustamente enfatizzati in maniera legittima, quando si perde una persona cara. Ma Walter Canzian era una persona speciale, un uomo che nella vita ha saputo esprimere con chiarezza la sua tendenza al rispetto umano, mettendo in atto un modus vivendi e operandi sempre coerente con la ricerca dei valori della famiglia e dei sentimenti forti che possedeva nel tradurre amore e amicizia con la semplicità di chi dà grande importanza alla relazione. Ma era l’anima pulita che emergeva preponderante in lui come fosse il tratto emblematico di una natura che non poteva confondersi con altro, se non con quel grande senso dell’umano. Nella vita ha fatto il falegname. Era un artigiano elegante, umile, dal cervello fine. Ed era bello vedere come lavorare il legno, perché appassionava quell’accarezzare un qualcosa che per lui aveva pure un’anima. Walter mi ha insegnato tante cose e in questa ultima intervista che mi ha rilasciato e che vi esorto a leggere con attenzione, mi ha insegnato cosa vuol dire essere forti pur nella consapevolezza di sapere che la malattia che lo affliggeva da circa cinque anni l’avrebbe vinto. Così è stato! Tuttavia, ciò che lui ha lasciato alla sua famiglia, alla moglie, ai figli, ai nipoti, agli amici fortunati come me che l’hanno conosciuto e apprezzato per ciò che con il suo esempio ha saputo dare, è qualcosa di emblematico per chi resta. La fede in Dio e il significato di vivere in lui e con lui, è stato il senso di ogni cosa. Oggi mi resta questa intervista che conserverò come suo prezioso ricordo, con il rammarico di non averlo potuto più abbracciare, almeno per l’ultima volta. Ciao Walter. Ti voglio bene!

Salvino

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