Juve, dal corto muso alla meraviglia del gioco. Dove sta la verità?

E adesso calma, ragioniamo! Dopo il 6 a 1 inflitto in Coppa Italia dalla Juventus alla Salernitana, tutto per incanto si colora di bianconero. Allegri viene magnificato dimenticando il corto muso e l’impronta di allenatore di un calcio ormai sorpassato, mentre già si è creata una nuova stella parlando del giovane calciatore turco Kenan Yildiz. Sono gli effetti del calcio, un mondo incapace di restare sul filo dell’equilibrio nel tracciare entusiasmi e delusioni che non sanno far vedere in faccia certi giudizi di concreta verità. Difficile stare in equilibrio ragionando con calma, senza mettere di mezzo le emozioni che, peraltro, sono in verità alla base di ogni tifoso. Ma chi fa opinione nei vari salotti televisivi dovrebbe in qualche modo dare un’impronta di attendibilità sui vari momenti attraversati da questa o quella squadra, da quell’allenatore o da quel calciatore prima osannato come campione e poi affossato come deludente flop. Alla luce di quanto visto in Juventus – Salernitana c’è da dire che la squadra di Allegri, pur messa in campo con tanti dei suoi panchinari, ha trovato una serata di gioco armonico e lontano dalla realtà di partite solitamente noiose nel gioco ma non nei risultati positivi ottenuti attraverso il “corto muso”. Ieri sera la Juve ha cominciato male con una topica di Gatti che ha regalato il gol dell’1 a 0 alla Salernitana e poi si è subito ripresa surclassando in lungo e in largo la squadra campana, la quale nulla ha potuto contro una supremazia tecnica di gioco e di mentalità che, oggettivamente, è stata straripante. Ma, questo non si dimentichi, pur mettendo in mostra la grande bellezza di una straordinaria giocata del suo gioiellino turco Yildiz, la Juve ha affrontato una Salernitana molto rimaneggiata e già con la testa alla prossima gara di campionato, dove tra pochi giorni incontrerà la stessa Juventus sul suo campo, con il rientro dei suoi titolari e l’appoggio del suo caldo pubblico. Certo, sarà un’altra partita in cui si giocherà per rincorrere lo scudetto e per non retrocedere, tuttavia, pur con la dovuta differenza di valori tecnici, sarà più semplice porre in analisi se questa Juve di Allegri, oltre ad essere l’acerrima inseguitrice della capolista Inter, saprà continuare a essere bella nel gioco ed efficace nel vincere le partite senza rifugiarsi nel gol segnato e poi chiudersi in difesa smettendo di giocare. Quale sarà il vero volto di questa Juventus lo scopriremo di partita in partita, perché alla ormai conclamata unione di squadra e di spogliatoio che ha tanta voglia di rifarsi del suo deludente, recente passato di società e squadra penalizzata dagli ormai risaputi fatti non inerenti al calcio giocato, deve farci capire qual è il suo vero volto nell’ambito del gioco. Sarà sempre la filosofia allegriana a dirci che gli scudetti si vincono se prendi meno gol di tutti, oppure, ravvedendosi con il“non è mai troppo tardi”, ci convincerà che nel campionato italiano lo scudetto lo vince chi fa più gol e quindi sviluppa un gioco propositivo? Mah! Vedremo! Una cosa è certa, noi cercheremo sempre di fare opinione giornalistica come sempre abbiamo fatto, e cioè, sforzandoci di scrivere con l’ausilio di una penna moderata e diretta dal dovuto equilibrio del caso.

Salvino Cavallaro      

Articoli consigliati