Sparisce la buca delle lettere, reperto archeologico del nostro passato

Entro fine anno ne toglieranno più di ventimila e si passerà da 38.295 a 17.775. Già, la vecchia buca rossa delle lettere apparsa a Napoli per la prima volta nel 1961 va in pensione e sarà sostituita dalla Smart Letter Box, una nuova cassetta intelligente di nuova generazione che sarà dotata di un sensore che consentirà al portalettere di sapere se li dentro c’è corrispondenza da prelevare oppure no. Ma nella Letter Smart Box, (che bello l’ammodernamento linguistico inglese che tutto figura in meglio) ci sono altri sensori che riceveranno la temperatura e le polveri sottili, tutte cose che non interessavano quando si scrivevano le lettere. Le vecchie lettere, che oggi sono state soppiantate dalle e – mail, sono anch’esse diventate quasi desuete per effetto della più pratica chat, lasciando alla mail soltanto il compito della comunicazione ufficiale. Dunque, spazio al progresso tecnologico e ridimensionamento del sentire romantico dell’invio di lettere scritte a mano, carta, busta, francobolli e cartoline che farebbero cadere nel ridicolo. E chi mai si sognerebbe più di inviare auguri di buon onomastico, compleanno e quant’altro attraverso un supporto cartaceo? No, meglio la chat! È immediata, moderna e, soprattutto, adeguata al nostro tempo. Finisce dunque un’epoca postale, quella della vecchia cassetta rossa delle lettere. Le due fessure: “Posta per la città” e “Posta per altre destinazioni” non interessano più a nessuno, se non a quell’ormai sparuto gruppo di romantici sostenitori che vorrebbe fermare il tempo. Salvino Cavallaro

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