Calcio, primo amore

Oggi ho fatto un tuffo nel passato e nel campo di calcio di Rivoli – cittadina dell’hinterland torinese – ho ritrovato pensieri e ricordi ormai opacizzati dal tempo, ma sempre forti per quell’intensita’ mai mutevole di sentimenti. Lì, in quel campo di calcio dal manto erboso sintetico, sono stato invitato dell’allenatore Francesco Nativo di Legnano in provincia di Milano, ad assistere alla partita che i suoi piccoli calciatori avrebbero fatto contro il Torino, nell’ambito di un mini torneo riservato a bambini nati nel 2015. Nonostante il freddo intenso di questi giorni, ho accettato l’invito con entusiasmo, senza pensare quali e quanti ricordi avrebbero suscitato in me quei piccoli calciatori che mi hanno riportato all’inizio del mio essere giornalista, quando la redazione del Piemonte Sportivo mi mandava in giro per scrivere la cronaca delle partite. Ebbene, vedendo oggi quei bimbi agguerriti e già preparati mentalmente all’amore per il gioco inteso come puro divertimento, cercavo nelle mie tasche la penna e un foglio di carta per scrivere qualche annotazione, proprio come tanti anni fa. E così ho scritto di avere visto un bel Torino che nei mini quattro tempi giocati, ha dato prova di bel gioco pur soccombendo nel risultato finale che è stato a favore della squadra di Mister Nativo. Tuttavia, devo dire che il Gruppo Sportivo Arconatese pur appartenente a una Società di dilettanti, mi ha impressionato per compattezza di squadra, caparbietà e quasi consapevolezza di affrontare i più titolati avversari. Segno che mister Francesco Nativo nei tre anni che ha allenato questi piccoli calciatori ha raggiunto ottimi risultati sotto l’aspetto dei fondamentali ma anche di crescita. Questa squadra, infatti, durante il campionato invernale che si è chiuso a dicembre è stata imbattuta, e adesso si presenterà al prossimo campionato primaverile con l’immagine di squadra da battere. Ma poi, a onor del vero, non dimentichiamo che stiamo parlando di bambini, piccoli calciatori e campioncini in erba, in cui quel rincorrere il pallone deve rappresentare in primis lo svago, il divertimento, il gioco e nulla più. Il sogno di diventare calciatore è giusto che ci sia, tuttavia, deve essere un qualcosa da non appesantire nell’educazione alla vita. Ottimo il seguito dei genitori entusiasti, che per partecipare a questo torneo hanno organizzato un viaggio in pullman da Arconate. Ritornando a casa, magari stanchi e infreddoliti, potranno riflettere quanto sia stata importante questa esperienza per i propri figli, ma anche per loro stessi che hanno avuto modo di socializzare in un giorno diverso dagli altri. È il bello del calcio giocato nel mare della purezza e della tranquillità.
Salvino Cavallaro

01 Gregorio D’Onofrio

04 Vitalii Havriliyuk

07 Giorgio Quaranta

08 Giorgio Micheletti

09 Antonio Filippo Giorgi

10 Keyn Dell’Innocente

13 Manuel Luigi Morandi

Mister Francesco Nativo

Dirigenti: Ilaria Fenino

Mosè Dell’Innocente

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