Il Festival di Sanremo nei ricordi della collega Nunzia Napolitano

Nunzia Napolitano, giornalista. L’ho conosciuta qualche anno fa in occasione di uno dei tanti Festival di Sanremo, cui siamo stati inviati dalle nostre rispettive redazioni per fare informazione sugli accadimenti giornalieri della più attesa kermesse canora d’Italia. Noi, in quella sala stampa Lucio Dalla del Palafiori di Sanremo a scrivere, noi ad ascoltare, trasmettere in radio i vari eventi e le conferenze programmate dall’ufficio stampa Rai con i cantanti e le varie società discografiche. Dalla mattina alla sera sempre lì dentro con la pausa di un panino mangiato frettolosamente intorno all’una; e poi un lungo pomeriggio fino a sera, orario in cui si apriva il sipario del teatro Ariston. Un periodo di fatica che ricordo con molto piacere dal punto di vista delle esperienze professionali e umane che mi sono servite molto.  Con Nunzia, tra l’altro, è stato un caso trovarsi seduti accanto in teatro ad assistere a una delle serate del festival destinate gratuitamente a noi giornalisti per sorteggio dalla Rai. E’ stato un modo per conoscerci, per parlare un po’ delle nostre esperienze giornalistiche e commentare insieme quella serata canora vissuta tra emozioni e voglia di scoprire insieme chi avrebbe potuto vincere quell’edizione del festival. Lei napoletana proveniente da Nola, io siciliano arrivato da Torino, la città in cui vivo e lavoro da tanti anni. Lei con basi culturali rivolte all’arte canora radiofonica e discografica, io con radici di giornalista sportivo adattato all’evento canoro che mi ha fatto assaporare nuovi stimoli professionali verso altri mondi. Scorrendo il curriculum vitae di Nunzia Napolitano vedo che è stata organizzatrice di eventi, che ha frequentato l’ I.S.A. ottenendo la Maturità di arte applicata in sezione “Moda e Costume”, che ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Napoli con laurea in pittura, che è stata speaker di Radio Antenna Due solo musica italiana, Radio Antenna Uno Promotion, Radio CRC targato Italia e Radio Marte Stereo. Un’esperienza formativa notevole nel campo musicale e di radio che si è aggiunta al suo essere giornalista responsabile di musica e spettacolo in Skup Magazine, Napoli Press, AZ Magazine, Scoop edizione Jolly, We Can Dance Magazine, collaboratrice, redattrice, inviata televisiva, Press office freelance e direttrice di Lu magazine, la rivista di arte, musica e cultura on line, capace di soddisfare le curiosità dei lettori di ogni età. Insomma, un mondo che la giornalista Nunzia Napolitano ha abbracciato fin da subito verso quel mondo dell’arte a lei congeniale da sempre, proprio come fosse una predestinata. Tuttavia, si sa, le difficoltà di lavoro di questo nostro particolare settore giornalistico che amiamo, spesso ci porta a rifugiarci in altri ambiti pur di far fronte alle umane esigenze economiche, non sempre garantite dalla professione di giornalista. Difficoltà comuni a molti, ma che sono messi in conto nel percorso di un mestiere bellissimo e difficile. Oggi ci sentiamoqualche volta per sapere come va e cosa si dice dalle sue e dalle mie parti in cui viviamo. Proprio come fanno due veri amici di sempre. E allora penso quanto, se pur difficile sia questo nostro mondo del giornalismo variegato, non nasconda mai il suo lato più bello; quello dell’incontro, della conoscenza, del rispetto, pur provenienti da esperienze, luoghi, regioni e specializzazioni diverse che convergono sempre nella medesima professione. Nunzia Napolitano, passione e fantasia tra arte e musica. Così, tra un ricordo e l’altro di Sanremo e della kermesse di canzoni che quest’anno è arrivata alla sua 74esima edizione, ho pensato di intervistare proprio lei, quella Nunzia Napolitano giornalista,capace di riportarmi indietro in quel bellissimo periodo professionale e umano che è racconto di vita.  

Nunzia, che ricordi hai di quella esperienza vissuta anni fa alla Sala Stampa Lucio Dalla del Palafiori di Sanremo?

Ho avuto il piacere di essere presente in sala stampa per vari anni e i ricordi che custodisco sono tanti. A partire dagli incontri con gli artisti alla conoscenza di giornalisti, conduttori e professionisti, provenienti da tutta l’Italia. Ciò che ha sempre animato la Sala Stampa Lucio Dalla è l’entusiasmo. Tale sensazione mi pervade tuttora pensando al passato.

Come ti sei approcciata al frettoloso mondo delle interviste ai cantanti, i produttori e tutto ciò che si vive a Sanremo per una lunga settimana?

Con gioia e determinazione. Vivere il Festival della Canzone Italiana a Sanremo è un’esperienza magica ma allo stesso tempo impegnativa, soprattutto se si ha il desiderio di offrire giornalisticamente, radiofonicamente o televisivamente, un prodotto interessante e singolare.

E di quella serata al Teatro Ariston, che ricordi hai?

Assistere alla gara canora al Teatro Ariston è inebriante! Ho un piacevolissimo ricordo della serata del Festival 2016 condotto da Carlo Conti, affiancato dall’attore Gabriel Garko, dall’attrice Virginia Raffaele e dalla modella Madalina Ghenea. Oltre ad ammirare lo show e le varie performance musicali, ho avuto la fortuna di conoscere un notevole giornalista: Salvino Cavallaro. Eravamo seduti accanto e, scambiando qualche parere sui brani in gara, ho avuto subito la percezione di confrontarmi non solo con un professionista dalla penna raffinata e appassionata ma, soprattutto con una persona perbene. Questa conoscenza, per me preziosa, è tra i ricordi più cari di quella bella serata trascorsa al tempio della musica sanremese.

Che idea ti sei fatta di questo 74esimo Festival di Sanremo?

Penso sia un Festival variopinto. Amadeus, direttore artistico e conduttore della popolare kermesse da ben cinque edizioni, ne ha rinnovato, in parte, le dinamiche e sicuramente anche quest’anno non mancheranno momenti che faranno discutere.

Non solo da oggi ti sei dedicata all’insegnamento, lasciando perdere per ovvii motivi di tempo quella che è la tua vera indole di persona appassionata di arte, di novità discografiche e di musica in genere. Se non lo frequenti più, quanto ti manca questo mondo delle sette note?

Senza dubbio, l’insegnamento pone dei limiti di tempo ma non mi impedisce di stare lontano dal settore musicale. Non potrei vivere senza musica! Attualmente, oltre a collaborare con qualche testata musicale, curo l’ufficio stampa di alcuni artisti.

Nunzia, viaggiando tra le emozioni dei tuoi ricordi più cari, cosa provi guardando il Festival di Sanremo, la musica, la festa, il movimento incredibile di una settimana tra le strade e i vicoli della città dei fiori?

Avverto un mix di belle sensazioni ma anche una lieve nostalgia. E’ uno stato d’animo che probabilmente può comprendere solo chi, come me, ha vissuto intensamente tale esperienza. Non è un motivetto musicale o un semplice modo di dire ma“Sanremo è Sanremo!

Se la radio ti facesse una nuova proposta giornalistica al seguito del Festival di Sanremo, tu l’accetteresti?  

Assolutamente sì.

Salvino Cavallaro

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