Chiesto la stato di calamità per il settore agricolo catanese

Clima gelido nell’hinterland catanese e temperature calde quelle dei lavoratori del settore agricolo, dove il sindacato Sifus-Confali  a nome di Maurizio Grosso ha chiesto al governo Gentiloni e al governo Crocetta lo stato di calamità per le province agricole del  territorio di Catania devastato dal maltempo. Situazione incresciosa quella degli agricoltori che lamentano  anche il recupero delle giornate lavorative che il lavoratore ha perso a causa del gelo degli ultimi giorni e questo perché le nevicate della prima decade di gennaio hanno letteralmente messo in ginocchio l’economia della nostra comunità e azienda agricola . Il segretario Grosso poi focalizza la sua attenzione sui lavoratori affinchè gli vengano riconosciute le giornate lavorative perse in modo involontariamente, situazione che sin d’ora non è stato possibile.

Un problema che riguarda 8000 lavoratori e che, a voce del Sifus a causa di un accordo maldestro promosso da Cgil Cisl e Uil, Coldiretti e Confagricoltura non  tutela la categoria ne in modo assistenziale, e nemmeno in modo previdenziale l’impedimento lavorativo dovuto al maltempo. Si chiede inoltre la conferma delle giornate lavorative nell’anno precedente nel caso di calamità. Spesse volte non viene dichiarato e apprezzato il lavoro svolto nei campi da parte di una categoria mai considerata ma indispensabile per l’intero territorio nazionale, visto che senza il lavoro del bracciantato non potrebbe nemmeno esistere l’intera agricoltura.

il sindacato è impegnato anche nella lotta per la stabilizzazione dei forestali, mediante i convegni alla rovescia che si stanno organizzando in questi giorni,a partire da lunedì’ 23 gennaio a Linguaglossa dove parteciperanno gli onorevoli Musumeci (Lista Musumeci) e Falcone (FI).

 

Antonio David

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