JMedical, un pezzo di curva bianconera

In questi giorni di accertamenti medici per i calciatori della Juventus, di nuovi arrivi e di ritorni eccellenti, il piazzale antistante il centro medico JMedical è diventato uno spicchio di stadio. Sì, proprio quell’Allianz Stadium che sta lì, alle spalle della struttura che verifica la salute dei calciatori professionisti e anche della gente comune. Un entusiasmo tipico di ogni inizio di stagione, ma quest’anno ancor di più, dopo la cocente delusione degli scarsi risultati che la Vecchia Signora ha dato ai suoi sostenitori. Ma l’anno calcistico nuovo si evidenzia in nuove speranze, nuovo entusiasmo, nuovo tutto, almeno in alcuni visi noti che ritornano a casa: Paul Pogba su tutti. Andato via poco più che ventenne con la speranza che la Juventus gli ha dato, mettendolo nella situazione di diventare prossimo Top Player, oggi ritorna a furor di popolo nonostante gli anni siano passati, ed egli si riempie di gratitudine verso la società e si inorgoglisce davanti ai tifosi che non l’hanno mai dimenticato. Ma anche l’arrivo di Angel Di Maria ha infuocato gli animi degli juventini accorsi numerosi davanti alla porta del JMedical per una foto, un autografo sulla maglietta con apposta dedica da farla orgogliosamente esporre, facendo invidia ad amici e conoscenti che chissà cosa pagherebbero per averla. E’ l’entusiasmo forse un po’ infantile, ma sempre bello da vivere perché, in fondo, basta poco ad accendere quel “cerino” che ti fa aumentare l’adrenalina e inebriarti di entusiasmo, di passione. Tutti sentimenti che nel calcio sono sempre lì dietro l’angolo e a volte, alla prima delusione, si tramutano in lamentosi mugugni. Sono gli eccessi dei fan più accesi, i cuori indomabili che si trovano in tutte le squadre e che ti fanno dire quanto in fondo sia bello questo pallone che ci fa vivere settimane di parole, di critiche, di esagerati entusiasmi senza cui non sarebbe lo stesso vivere il quotidiano già avvilito da tante, troppe storie che non vanno. E per fortuna che c’è il pallone a riprendere il suo iter di incontri sul rettangolo verde che ti dà emozione e ti dà la sensazione che vale sempre la pena viverne le storie, quali esse siano. E così possiamo dare una spiegazione a tutto questo entusiasmo, a tutti questi cori, a questi canti dei tifosi juventini che impazziti di gioia non hanno sentito neanche la ferocia dell’afa e del caldo che in questi giorni sta assillando il clima di Torino solitamente più fresco, ma che adesso è diventato irrespirabile. Ma che importa, vuoi mettere quel darsi appuntamento davanti al JMedical per vivere l’incontro con Pogba, Di Maria, Chiesa, Vlahovic. E mentre tutti attendono chi arriverà dopo la quasi sicura partenza di De Ligt, i tifosi bianconeri tornano a casa con ancora negli occhi i ritagli di un film appena vissuto e immortalato nei propri telefonini. Sia ad Angel, che al polpo Pogba abbiamo sentito rivolgere la solita eterna canzoncina juventina rivolta tra lo sbandierare di vessilliabbracci e canti inarrestabili di entusiasmo: “Portaci, portaci, la Coppa…..” E poi chi se ne frega se poi questa Coppa non arriverà, perché è bello sognarla così, crederci comunque sia assieme ai propri beniamini. E mentre poco per volta il piazzale antistante il JMedical sfoltisce i bollenti spiriti, il centro medico che è abituato a questi clamori, fa i conti nel capire tra quanti giorni ci sarà la prossima “esplosione” di entusiasmo. Forse per Zaniolo e Koulibaly, oppure Bremer? Mah, chissà! E il bello del calciomercato che con le sue pazzie sperperate in milioni di euro accende i sogni di chi soldi non ne ha, ma ha tanta voglia di sentirsi comunque inclusivi, partecipi di una piccola favola da raccontare. E’ il calcio, è l’ansia che sa dare a chi lo segue e ne vive i contorni di piacevole pazzia.

Salvino Cavallaro

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