La Rai, il Governo Meloni e il pluralismo di facciata

Sono al Governo per esprimere il mandato che mi è stato dato dai cittadini”, Meloni dixit. E’ un po’ come dire che dopo gli incontri con l’opposizione di Governo, se non si ottiene un accordo si fa come “Dico io”. E’ l’andazzo di questo nostro Governo, il prevedibile percorso verso una forma per nulla democratica che in alcune proposte di Legge attentano pure la nostra Sacra Costituzione. Parlando di Rai, ovvero del servizio pubblico di informazione, si evince chiaramente da parte della Premier Meloni una sorta di forza unilaterale nel decidere i nomi da promuovere e quelli da bocciare. Un valzer di conduttori che vede Pino Insegno al posto di Insinna, il ritorno di Nicola Porro, la conferma di Monica Setta, Incoronata Boccia, Nunzia De Girolamo, Laura Tecce. E intanto Roberto Sergio è il nuovo Amministratore Delegato della Rai in sostituzione di Carlo Fuortes, il quale si è dimesso quattro giorni fa. Nato a Roma nel 1960, Roberto Sergio è amico personale del Senatore Pier Ferdinando Casini. Entra per la prima volta in Rai nel 2004 come responsabile dell’area Nuovi Media. Come Direttore Generale, al momento, il più probabile è il nome di Giampaolo Rossi. Già manager di una delle più importanti aziende di Stato, Giampaolo Rossi è un nome molto vicino agli ambienti della destra, visto che è il direttore scientifico della Fondazione di Alleanza Nazionale. Nel 2019 aveva rilasciato alcune pubblicazioni polemiche sul tema dell’antifascismo: così disse– “Credo che l’antifascismo sia stato molto importante nella storia italiana: ha accompagnato le lotte di tantissimi giovani. Ma aveva senso quando esisteva il Fascismo. Nel 2019 è una caricatura paradossale e un tentativo di fermare il senso della Storia di un Paese che. Prima o poi, dovrà fare i conti con la propria memoria”. E mentre salta Fabio Fazio con il suo “Che tempo che fa”, il quale si trasferisce sul Nove, si prospetta una rivoluzione Rai targata Giorgia Meloni. Dai e dai, la Premier sta mettendo in atto ciò che aveva in mente fin dal giorno in cui si è insediata Primo Ministro del nuovo Governo Italiano. Un disegno studiato nei minimi particolari, approfittando della maggioranza di Governo. Oggi è soprattutto la sinistra, e in particolare la passata, fragile gestione dell’irriconoscibile PD che paga il caro prezzo di avere perso quei voti che per tanti anni l’anno reso partito di maggioranza. Adesso la nuova segretaria del partito Elly Schlein tenterà poco per volta di risalire la china con un chiaro spostamento più proiettato verso l’estrema sinistra. A tanti piace e ad altri no. Comunque, ci vorrà del tempo per ritornare ad essere vera sinistra unita, progressista e con le idee chiare. Non sappiamo quanto, ma ci vorrà del tempo per rifondarla. E neanche conosciamo se questa è la strada giusta per ridare all’Italia quel senso perduto di coscienza politica, capace di onorare la nostra Costituzione che è Sacra e intoccabile. Si parli di Rai e di tante altre cose di questo nostro Paese così afflitto da innumerevoli problemi economici, sociali, culturali, che oggi, con questo modo di gestire l’Italia, non miglioreranno attraverso quell’eterno dire propagandistico che non porta da nessuna parte. E intanto, questa è la realtà politica che stiamo vivendo. Ma almeno, oltre la Costituzione, si salvi concretamente l’informazione che deve essere sempre plurale e senza veti.

Salvino Cavallaro                

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