Gigi Buffon lascia il calcio giocato a 45 anni

“Finisce qua. Mi hai dato tutto, ti ho dato tutto. Abbiamo vinto insieme”. Con questo laconico, quanto malinconico messaggio, Gigi Buffon chiude la sua lunga e gloriosa carriera calcistica. Il suo è un prestigioso percorso di portiere di calcio che ha toccato livelli eccezionali. Otto stagioni al Parma, diciannove alla Juventus, una al Psg per 975 presenze totali nelle squadre di club dove ha alzato al cielo 26 trofei (10 scudetti, record; 6 Coppe Italia, record; 7 Supercoppe italiane, record, una Supercoppa francese e una Coppa Uefa. Con la Nazionale ha raggiunto 176 presenze – record per l’Italia – e la vittoria della Coppa del Mondo del 2006. Una fulgida carriera che ha decretato Gigi Buffon come il più grande portiere italiano dal carattere fragile e anche forte nell’imprimere sicurezza alla sua squadra. Emblematiche quelle lacrime versate dopo Italia Svezia. Era il 13 Settembre 2017, quando l’Italia di Gianpiero Ventura a San Siro pareggio’ 0 a 0, togliendo alla Nazionale la possibilità di accedere ai Mondiali di calcio. Fu un dramma sportivo per i colori azzurri, quel qualcosa che scateno’ la delusione e il disinteresse dei tifosi italiani. E lui, il buon capitano Gigi Buffon, a caldo si presentò davanti alle telecamere chiedendo scusa ai tifosi, scoppiando in un pianto che fece commuovere il mondo. Era così Gigi, in campo e nella vita. Generoso e forte tra i pali, coraggioso come quando si buttava tra i piedi dell’avversario, sdradicandogli il pallone senza alcuna paura. Ma è stata l’esplosivita’ tra i pali della porta, che Buffon ha dimostrato nella sua carriera, fin da quando ancora diciassettenne si mise in luce tra i giovani del Parma. Quello fu il segno tangibile della fiducia degli allenatori che ha avuto in carriera, cominciando da Nevio Scala che, grazie al fiuto e all’esperienza di Enzo Di Palma, grande allenatore dei portieri, Buffon cominciò la sua gloriosa carriera. “Quel ragazzo è forte, proviamolo il prima squadra” disse Di Palma a Nevio Scala. E così fu! E oggi che quel calcio giocato appartiene ai ricordi di uno splendido passato che non ingiallira’ mai, il buon Gigi guarda avanti nel suo domani che si riflette in quello splendido ieri che nessuno mai potrà togliergli.

Salvino Cavallaro

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