Sblocco crediti edilizi 110%, inizia il percorso del ddl in commissione Bilancio dell’Ars. Soddisfatto il M5S. Il capogruppo Antonio De Luca: “Ci lavoriamo da mesi”.

Sblocco dei crediti edilizi incagliati a causa delle restrizioni imposte dal Governo Meloni. Inizia il percorso in commissione Bilancio all’Ars che oggi ha fatto proprio e incardinato il testo base che ricalca la proposta del M5S e la sintetizza con le altre arrivate dai vari schieramenti politici.
“Finalmente – dice il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca – sono state accolte le nostre sollecitazioni. Registro con grande soddisfazione la convergenza dei partiti di maggioranza e opposizione che si sono dichiarati favorevoli a sostenere questo provvedimento. Ora però si deve fare bene e in fretta perché ci sono oltre 2.000 aziende, 11.000 lavoratori e migliaia di professionisti che aspettano questa legge. Già in finanziaria il M5S aveva cercato di sbloccare la situazione presentando un emendamento che sbloccava la circolazione dei crediti, ma la norma non fu inserita nel testo per via di un decreto legge varato con urgenza dal governo Meloni che lo rendeva illegittimo”.
“Il testo del ddl incardinato oggi – continua Antonio De Luca – prevede che la Regione favorisca la circolazione dei crediti fiscali, monitorandone l’andamento, promuovendone l’acquisto attraverso propri enti e società e istituendo una piattaforma elettronica che riporti le domande e le offerte di acquisto dei soggetti interessati. Si tratta in sostanza di un’operazione già sperimentata con successo dalla Regione Basilicata, che ha legiferato in tal senso senza incorrere nell’impugnativa statale. La legge ha avuto, infatti, l’ok del Ministero dell’Economia, secondo il quale non ci sono osservazioni di carattere costituzionale sulla normativa approvata che prevede l’acquisto dei crediti da superbonus da parte di società private collegate a Regione ed enti locali”.
“Sul fronte dei crediti bloccati – conclude Antonio De Luca – era doveroso fare qualcosa. La paralisi della cessione sta provocando grossi contraccolpi in Sicilia e nel resto del Paese. Tantissime imprese stanno ritardando a pagare i fornitori, gran parte stenta a pagare le imposte, mentre altre hanno sospeso o stanno sospendendo i cantieri in essere”.

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