La morte di Papa Francesco apre i cuori dei potenti del mondo.

Una fiumana di gente calcolata come oltre 250 mila persone presenti nel piazzale di San Pietro per assistere ai solenni funerali di Papa Francesco. Il mondo si è riversato a Roma tra le vie, i corsi, i viali, i ponti, affollando Piazza Venezia, i Fori Imperiali, fino ad arrivare alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove adesso è sepolto Franciscus. E’ stato l’ultimo viaggio sulla ex papamobile, utilizzata in Oriente e riadattata per l’occasione. E mentre scorrevano le immagini che accompagnavano il feretro verso la Chiesa di Santa Maria Maggiore, abbiamo visto lanci di rose al corteo, lacrime di commozione che si sono intersecati all’infinito affetto verso questo Papa degli ultimi che fino all’ultimo ha dato prova di spogliarsi delle vesti della Chiesa ricca e aristocratica. Il suo è stato un messaggio indelebile, qualcosa che ha avvicinato nei sentimenti anche i non credenti, talmente è stato disarmante quel suo essere volutamente povero tra i poveri, umile e vicino alla sofferenza del mondo, al dolore per le vittime della guerra che ha pianto fino all’ultimo, supplicando a chiari lettere e alta voce, che la guerra è la più grande sconfitta dell’uomo. E mai come nelle esequie di Papa Francesco si è visto uno spiraglio di pace proprio mentre, sotto il sole cocente di una luminosissima giornata dal cielo terso sopra la Basilica di San Pietro, abbiamo assistito allo stringersi della mano dei potenti del mondo in segno di pace. E non nascondiamo la nostra emozione quando in una eloquente foto scattata all’interno della Basilica di San Pietro, abbiamo visto seduti Face to Face il Presidente Trump e Zelensky in un chiaro scambiarsi vicendevolmente i propositi di incontro, per riallacciare quei contatti che ultimamente sono stati interrotti da atteggiamenti non proprio ortodossi. Da fonte Rai News.it apprendiamo la notizia che Zelensky ha scritto un post dopo il faccia a faccia con Trump: “Ottimo incontro con Trump. Abbiamo discusso a lungo a tu per tu. Speriamo in risultati concreti su tutto ciò che abbiamo trattato. Proteggere la vita del nostro popolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato. Una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un’altra guerra. Un incontro molto simbolico che ha il potenziale di diventare storico, se raggiungeremo risultati congiunti. Grazie@POTUS”. Certo, è ancora presto per dare spazio a facili entusiasmi di pace concreta, tuttavia, ci preme pensare che 166 tra Capi di Stato e delegazioni internazionali abbiano almeno tentato di avvicinarsi attraverso timidi incontri bilaterali, proprio lì, davanti alla bara di Francesco, al suo feretro davanti alla Casa di Dio. E sono tanti i pensieri e le emozioni vissute nell’assistere ai funerali di Francesco. Momenti di profonda interiorità che vanno oltre lo spirito della solenne funzione Cristiano – Religiosa, capaci di volare leggiadri come farfalle colorate che s’intersecano all’azzurro del cielo, disvelando quella sottile speranza sul futuro del mondo tanto caro a Papa Francesco. E chissà se proprio con la sua morte, Franciscus non sia riuscito a unire e ammorbidire i cuori più duri di quei potenti che hanno le chiavi del mondo. E’ il primo miracolo di Papa Francesco? Chissà, “Spera” ci ha sempre raccomandato!

Salvino Cavallaro            

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