Premiazione del concorso di “arte presepiale” all’Ipsaa di Milazzo

Applausi e premi sabato scorso presso l’ IPSAA di Milazzo, in via Due Bagli, sede associata dell’ IIS Enzo Ferrari di Barcellona P.G. e presieduto dalla DS prof.ssa Cettina Ginebri. La cerimonia di premiazione, svoltasi nella sede mamertina che ha come responsabile la prof. Lia Marullo, chiude in bellezza una pregevole iniziativa dell’ istituto agrario  che, per il secondo anno, bandisce un concorso di “arte presepiale” rivolto agli I.C. del nostro territorio. Le numerose opere pervenute sono state esposte all’interno della serra di piante di Papaja, creando assieme a luci e melodie natalizie una atmosfera suggestiva, molto apprezzata dai numerosi visitatori durante le giornate di apertura della mostra. In questa occasione, la scuola ha voluto, inoltre, promuovere un incontro con le aziende che operano nel settore florovivaistico, appartenenti al consorzio Milazzoflora, che hanno contribuito ad abbellire la mostra con le loro piante ornamentali.    Grande la suspance dei presenti nel momento dell’apertura dell’urna e durante lo spoglio, che è stato possibile seguire in diretta attraverso la proiezione di  un cartellone elettronico preparato ad hoc. Le targhe per i vincitori e le due menzioni speciali, sono state consegnate dalla dirigente in persona, tra gli applausi festosi del pubblico.  L’opera più votata è stata quella realizzata da Samuele Trifiro’ della Scuola Media Garibaldi, il secondo posto è stato conquistato dagli alunni delle classi III C, IIA e IIB della Scuola Media Zirilli e il terzo da Riccardo Presti, Christian Nicosia  e Alessio Aricò della I D della Scuola Media Luigi Rizzo. Una menzione speciale è andata a Aurora Salamone e una ai fratelli Andrea e Carmelo Alioto rispettivamente del II e del I Circolo.   A tutti gli altri partecipanti sono state consegnate la  pergamena di partecipazione ed una medaglia. Far rivivere le tradizioni, stimolare la creatività dei ragazzi, coinvolgerli  e portarli a distogliere lo sguardo dagli schermi, ancora si può.

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