MATASSO (SOCIALDEMOCRATICI), DOPO LA SCOMPARSA DI MICHELE ACHILLI SI EVITINO DISTORSIONI DELLA STORIA.

La scomparsa di Michele Achilli, deputato per sei legislature e infine senatore dal 1987 al 1992, ha suscitato profondo cordoglio in tutta l’area socialista, con particolare riferimento alla diaspora del Psi e del Psdi. Componente della direzione nazione del Garofano dal 1978 al 1990, vicepresidente del gruppo parlamentare socialista alla Camera dal 1967 al 1987, Achilli fu anche presidente della Commissione Esteri del Senato per tutta la X legislatura, nonché docente universitario e insigne urbanista. Non mancano però le polemiche su come alcuni organi di stampa nazionale hanno dato notizia della morte del leader socialista, con titoli che vanno dal più diplomatico «Addio a Michele Achilli, socialista lombardiano che disse no a Craxi», scelto dal quotidiano “La Repubblica”, fino alla formulazione più discutibile de “Il Fatto Quotidiano”: «Se n’è andato l’irriducibile oppositore di Craxi nel Psi». Su queste ricostruzioni interviene Antonio Matasso, segretario regionale dei Socialdemocra tici della Sicilia e amico di Michele Achilli: «da persona che lo ha conosciuto in modo non superficiale, posso dire che Michele Achilli fu tutt’altro che un oppositore irriducibile di Bettino Craxi. Nel rapporto con il segretario del Psi eletto dal congresso del Midas – osserva l’esponente del Sole nascente – non mancarono né i momenti in cui Michele seppe dire di no, né quelli in cui volle dir di sì e collaborare. Fu un rapporto di onesta dialettica democratica tra due persone che si stimavano e che condividevano una fede razionale nei valori socialisti, rispetto alla quale i possibili dissensi costituivano il pane quotidiano della vita di un partito aperto e plurale. Sono testimone che il compagno Achilli fu sempre molto leale con Craxi, anche nei terribili anni in cui dominava la canea giustizialista. Forse – conclude Matasso – era meglio ricordarlo senza distorcere la storia a proprio uso e consumo, segnalando ad esempio il suo grande impegno per le riforme urbanistiche, da componente della Commissione Lavori Pubblici per il gruppo Psi-Psdi Unificati. In quella sede non mancò di contrastare alcune ambiguità anche dei settori non riformisti della sinistra».

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